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Homepage > news > nobilitas > "Indagine sui Valori Umani" -Enciclica del Luogotenente Granducale-
22 Aprile 2021  |  By Direzione Almanacco In nobilitas

“Indagine sui Valori Umani” -Enciclica del Luogotenente Granducale-

palazzo vecchio

Lettera circolare di N.H. Don Giancarlo Graziani (Assessore del Luogotenente Granducale) 

Nobilissimi Consiglieri dei Duecento,

Volendo S.A.R. il Granduca Ottaviano de’ Medici di Toscana tutelare e favorire la pratica dei valori umani medicei di Bellezza, Libertas, Nobilitas, Humanitas e Ragione, allo scopo di ricreare un equilibrio naturale stabile fra individuo e genere umano e fra genere umano e ambiente, ora reso instabile dalla pratica eccessiva del valore umano della ragione rispetto agli altri valori, S.A.R. il Granduca e per la S.A. il Magistrato Supremo dell’Ordine Civico Mediceo, intende compiere un indagine conoscitiva permanente finalizzata a scoprire le criticità in campo culturale, sociale, economico o filosofico umanistico conseguenti al mancato rispetto dei valori umani suddetti durante l’esecuzione di attività e servizi  di qualunque genere in ambito nazionale italiano; in particolare SAR il Granduca e per S.A. il Magistrato Supremo dell’Ordine Civico Mediceo, ha dato avvio all’indagine iniziando l’analisi del valore umano della “Nobilitas”, intesa come la capacità di governare con sapienza e generosità nel segno della memoria e della ragione

L’indagine è di carattere partecipativo e coinvolge tutti i Consiglieri del Consiglio dei Duecento ai quali chiediamo pertanto ora di iniziarla inviando alcune osservazioni personali sulla Nobilitas  da inserire in un articolo redazionale a firma di un redattore, finalizzato ad approfondire le modalità di esecuzione di una determinata attività culturale, sociale o economica in qualunque campo a loro scelta, nonché finalizzato ad analizzare le criticità derivanti dalla mancata capacità o volontà dell’operatore di compiere l’attività descritta in argomento in modo conforme alla definizione di Nobilitas, ovvero “…con sapienza e generosità nel segno della memoria e della tradizione”.

Quale Assessore del Luogotenente Granducale richiediamo pertanto a tutti i Nobili Consiglieri del Consiglio dei Duecento di inviare alla nostra cancelleria di redazione una nota con osservazioni personali finalizzate ad approfondire le caratteristiche di esecuzione di una determinata attività culturale, sociale o economica in un qualunque campo a loro scelta, nonché finalizzate ad evidenziare le criticità valoriali conseguenti allo svolgimento di dette attività secondo il metodo di analisi comparativa descritto nel paragrafo precedente. Qualora gli Illustrissimi Consiglieri lo ritenessero opportuno potranno inviarci anche un intero articolo di massimo tre cartelle, che pubblicheremo sull’Almanacco del Nuovo Umanesimo Mediceo.

Successivamente al ricevimento delle note o degli articoli da parte dei Consiglieri, un membro del Magistrato Supremo preparerà quale redattore uno o più articoli redazionali allo scopo di approfondire e divulgare la conoscenza delle osservazioni inviateci dai Consiglieri e di redigere delle cosiddette “suppliche”, ovvero delle richieste formali rivolte al Granduca finalizzate ad emettere delle leggi umanistiche atte a superare le criticità riscontrate nel corso dell’indagine.

Per una maggior efficacia dell’indagine è preferibile che i Nobili Consiglieri scelgano di scrivere le loro osservazioni riferendosi ad un campo in stretta attinenza con il proprio mondo professionale, oppure con una materia di cui  abbiano una specifica conoscenza in virtù di studi effettuati o della propria esperienza.

La memoria e le tradizioni a cui far riferimento possono essere anche molto antiche e le criticità emergenti dal confronto con la definizione di Nobilitas andranno ricercate anche e soprattutto in riferimento alle definizioni degli altri valori umani di Bellezza, Libertas, Humanitas e Ragione incluse nel manifesto del nuovo umanesimo mediceo.

S.A.R. il Granduca e per S.A. il Magistrato Supremo dell’Ordine Civico Mediceo è consapevole che le note e la riflessione qui richieste comportano una “sfida” al valore umano della “ragione” che guida l’operare moderno, in nome della quale sono state superate, con apparente beneficio, quasi tutte le antiche tradizioni.

S.A.R. e per S.A. il Magistrato Supremo dell’Ordine Civico Mediceo ritiene che la perdita di queste antiche tradizioni effettuata in nome della ragione, al di la degli evidenti benefici in termini di progresso e di benessere fisico, abbia però causato delle criticità soprattutto in termini di perdita della pratica individuale di alcuni valori umani fondamentali per la vita civile, nonché di perdita dell’equilibrio naturale fra individuo e genere umano e fra genere umano e ambiente, equilibrio che pertanto S.A.R. e per S.A. il Magistrato Supremo chiede ora al Nobilissimo Consiglio dei Duecento di evidenziare in una analisi effettuata con l’alto contributo di tutti i Consiglieri.

S.A.R. il Granduca e per S.A. il Magistrato Supremo invita pertanto tutti i Nobili Consiglieri a voler effettuare questa analisi operando un esercizio mentale non semplice e di natura filosofica, sapendo con certezza che la Nobiltà del Loro animo gli consentirà di superare questa sfida non facile alla “ragione”, finalizzata alla ricerca di una soluzione che porterà al ripristino, o comunque alla tutela, di alcune delle tradizioni più profonde e naturali per l’uomo.

In ausilio alla loro opera i Nobili Consiglieri potranno consultare il nostro sito per visionare le istruzioni dettagliate sulle modalità di formazione delle leggi granducali umanistiche e quelle di redazione degli articoli redazionali che la Nostra redazione umanistica realizzerà in seguito alla ricezione delle note dei Consiglieri.

I risultati di questo sforzo comune potranno consentire a S.A.R. e per S.A. all’amplissimo Consiglio Mediceo dei Duecento, di emettere delle Leggi Granducali umanistiche di esortazione rivolte a tutti finalizzate a riportare l’attenzione  generale sull’importanza di privilegiare la centralità dell’individuo e dei valori umani volute dall’Ordine Divino naturale e non la centralità delle libertà individuali assolute e del profitto voluta dalla “ragione” illuminista.

Salutiamo cordialmente e anticipatamente ringraziamo tutti gli Illustrissimi Consiglieri dei Duecento  per l’attenzione e per l’impegno che Essi vorranno nobilmente dedicare a questa indagine in tema di Nobilitas ed alle altre future.

 

Firmato: N.H. Don Giancarlo Graziani (Assessore del Luogotenente Granducale)

 

 

 

 

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CASA GRANDUCALE MEDICEA DI TOSCANA

La storica Casa Granducale Medicea di Toscana è tutt’ora insignita dei titoli di Granduca e Principe di Toscana per effetto della Bolla Pontificia tutt’ora valida, data il 27 agosto 1569 dal Papa Pio V° a Cosimo I° de’ Medici ed a tutti i suoi eredi maschi primogeniti da lui discendenti direttamente, oppure agnati collaterali in caso di estinzione del ramo primo insignito.

Capo di Nome e d’Arme della storica Casa è Sua Altezza Reale il Granduca  Ottaviano de’Medici di Toscana di Ottajano, legatario pro-tempore della primogenitura testamentaria di Sua Altezza Elettorale Anna Maria Luisa de’Medici, Gran Principessa di Toscana, erede designata al trono Granducale  con facoltà di nominare ella stessa il proprio successore. (Decreto granducale di Cosimo terzo Medici del 25 ottobre 1723).

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L’”Ordine Civico Mediceo” costituisce l’ordinamento amministrativo  delle Istituzioni di Governo Umanistico del Granducato Mediceo in Italia.

L’Ordine ha  natura Civica e non Cavalleresca, non vengono consegnate onorificenze o distinzioni cavalleresche, ma bensì una decorazione onorifica civica  con croce verde ottagona, oppure un lucco nobiliare come segno di appartenenza alla Nobiltà Medicea.

 

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CASA GRANDUCALE MEDICEA DI TOSCANA

La storica Casa Granducale Medicea di Toscana è tutt’ora insignita dei titoli di Granduca e Principe di Toscana per effetto della Bolla Pontificia tutt’ora valida, data il 27 agosto 1569 dal Papa Pio V° a Cosimo I° de’ Medici ed a tutti i suoi eredi maschi primogeniti da lui discendenti direttamente, oppure agnati collaterali in caso di estinzione del ramo primo insignito.

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