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8 Ottobre 2019  |  By Direzione Almanacco In bellezza, news

L’ACCADEMIA FIORENTINA DI LEONE X

(Antonio da Sangallo il Giovane, Studi per la facciata e l’emiciclo meridionale della Basilica di San Pietro)

di Onorevole Dama M. Daniela Ronconi, Onorevole di Forlì.

Il Rinascimento è stato un movimento culturale che ha dominato l’Europa del 1500, sia in letteratura che nelle arti figurative, come nella musica.
Con il Rinascimento nasce l’Ars nova, la polifonia e il contrappunto, modalità compositiva sorta dall’evoluzione dello stile monodico caratteristica musicale dell’Ars antiqua.
I generi musicali più importanti del Rinascimento sono la MESSA, il MOTTETTO, il MADRIGALE e la FROTTOLA.
La MESSA è l’eccellenza compositiva del genere sacro, senza interventi strumentali, che venne in seguito definito “a cappella” con riferimento al luogo in cui veniva generalmente eseguito. Il MADRIGALE, invece, è l’eccellenza della musica vocale, polifonica, profana, genere basato sui testi di autorevoli poeti. Durante il 1500 questo genere musicale prende corpo e si struttura in sovrapposizioni sonore e consonanze musicali basate su rapporti armonici che possono richiamare i modelli fondamentali delle arti dell’Accademia Neoplatonica fiorentina.
I più significativi centri musicali italiani sviluppatisi alla fine del ‘500 furono Roma e Venezia. Giovanni Luigi da Palestrina fu il rappresentante più autorevole della Scuola Romana: egli operò all’interno della Cappella musicale Pontificia; per la Scuola veneziana, che contemplava anche l’integrazione di strumenti come l’organo, strumenti a fiato e ad arco, gli esponenti più significativi della Cappella di S. Marco furono Willaert, Zarlino, Monteverdi e I fratelli Andrea e Giovanni Gabrieli.
Il luogo in cui veniva praticata invece la cosiddetta musica profana era la Corte, dove risiedeva il Principe che spesso era un buon musicista. Questo tipo di esecuzioni venivano tenute con strumenti come il liuto, la viola da gamba, il violino e il clavicembalo, quest’ultimo sempre presente nelle sale della Corte: la cosiddetta sala del cembalo.
A Firenze, per opera di Cosimo de’Medici, detto il Vecchio, era attiva fin dal 1459 l’Accademia Neoplatonica fiorentina alla quale era profondamente legato Lorenzo il Magnifico, padre di Leone X. Musicalmente parlando l’unico carattere tipicamente fiorentino del periodo a cavallo fra il ‘400 e il ‘500 era dato da una forma musicale definita “canto carnascialesco”. Questa forma musicale, di cui Lorenzo il Magnifico fu appassionato cultore, durò fino ai primi decenni del ‘500, era simile alla frottola e veniva utilizzata per allietare le feste di carnevale. Lo schema poetico era quello di una ballata e con ogni probabilità doveva essere una forma compositiva monodica. Le fonti in nostro possesso sono tutte databili dopo il 1520 e sono interpretazioni “dotte” a 3 o 4 voci di musicisti di scuola fiamminga. Tra le fonti che ci permettono di conoscere la musica fiorentina di quel periodo rimane il Codice Basevi Ms. 2440, un codice pergamenaceo di proprietà della biblioteca del Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze fin dal 1885. Trattasi di un volume di 200 pagine con 55 composizioni in gran parte anonime (solo 15 recano il nome dell’autore). La notazione è quella mensurale bianca e la scrittura quella corsiva umanistica. Doveroso è ricordare alcuni nomi del gruppo dei musicisti fiorentini già patrocinati da Lorenzo il Magnifico e attivi poi nel periodo successivo: Alessandro Coppini, Bartolomeo Fiorentino, Giovanni Serragli e Bernardo Pisano.
Giovanni di Lorenzo di Piero de’ Medici (1475-1521), eletto Papa con il nome di Leone X, visse in una famiglia dalla quale ereditò una predisposizione verso tutte le forme d’arte e cultura, muovendosi a proprio agio tra letteratura, pittura, scultura e particolarmente nella musica di cui era un bravo e originale compositore.
Durante il suo pontificato fu un mecenate attento e generoso. I compositori di rilievo vicini a Papa Leone X furono Heinrich Isaac della scuola fiamminga, che fu suo maestro durante il cardinalato, Jean Mouton, Bernardo Pisano, il maestro della Cappella pontificia Elzevir Genet, meglio conosciuto come Carpentras, e Francesco de Layolle. Un aneddoto interessante da ricordare è quello in cui Papa Leone X nel 1518 fece raccogliere, in un unico libro, il famoso Medici Codex, 53 Mottetti di 21 compositori: Rilegato in maniera impeccabile divenne il dono per le nozze di Lorenzo de’ Medici duca di Urbino e la principessa Madeleine de la Tour d’Auvergue, avvenuto il 2 maggio 1518 ad Amboise in Francia.
Durante il XVI secolo prevalse a Firenze la musica polifonica vocale e profana sotto due forme: quella di tipo popolare e quella di origine colta esemplificata dal Madrigale, che rappresentò l’apice di tutte le forme musicali precedenti.
Il Madrigale può essere considerato unitamente all’Oratorio come un primo embrione del Melodramma (barocco), nuovo genere alla cui genesi contribuì un gruppo di musicisti e letterati fiorentini: i componenti della Camerata de’ Bardi.

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La storica Casa Granducale Medicea di Toscana è tutt’ora insignita dei titoli di Granduca e Principe di Toscana per effetto della Bolla Pontificia tutt’ora valida, data il 27 agosto 1569 dal Papa Pio V° a Cosimo I° de’ Medici ed a tutti i suoi eredi maschi primogeniti da lui discendenti direttamente, oppure agnati collaterali in caso di estinzione del ramo primo insignito.

Capo di Nome e d’Arme della storica Casa è Sua Altezza Reale il Granduca  Ottaviano de’Medici di Toscana di Ottajano, legatario pro-tempore della primogenitura testamentaria di Sua Altezza Elettorale Anna Maria Luisa de’Medici, Gran Principessa di Toscana, erede designata al trono Granducale  con facoltà di nominare ella stessa il proprio successore. (Decreto granducale di Cosimo terzo Medici del 25 ottobre 1723).

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L’”Ordine Civico Mediceo” costituisce l’ordinamento amministrativo  delle Istituzioni di Governo Umanistico del Granducato Mediceo in Italia.

L’Ordine ha  natura Civica e non Cavalleresca, non vengono consegnate onorificenze o distinzioni cavalleresche, ma bensì una decorazione onorifica civica  con croce verde ottagona, oppure un lucco nobiliare come segno di appartenenza alla Nobiltà Medicea.

 

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